Elizabeth the Queen by Sally Bedell Smith

Elizabeth the Queen by Sally Bedell Smith

autore:Sally Bedell Smith
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2020-05-05T12:00:00+00:00


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Fratture in famiglia

Nessuno riusciva a inchinarsi più in basso di Margaret Thatcher

Il primo ministro Margaret Thatcher si inchina al cospetto della regina al numero 10 di Downing Street, dicembre 1985.

Nel bel mezzo dei preparativi per le nozze, la regina si era trovata a fronteggiare diversi attacchi mediatici riguardo il proprio operato. Domenica 20 luglio 1986, il «Sunday Times» di Rupert Murdoch scrisse in prima pagina che la regina era contrariata dalle azioni di Margaret Thatcher. Presumibilmente, il disaccordo tra la regina e il primo ministro era dovuto a numerose ragioni: innanzitutto, il rifiuto di appoggiare il Commonwealth con sanzioni economiche imposte al Sudafrica per porre fine all’apartheid; in secondo luogo, le misure repressive adottate contro la coalizione di minatori durante gli incessanti e violenti scioperi del 1984 e del 1985; in terzo luogo, il permesso accordato agli Stati Uniti di rifornirsi presso le basi militari britanniche prima di bombardare la Libia; e in ultimo, i tentativi di sabotare quei programmi assistenziali che erano stati approvati da un «consesso» di conservatori e laburisti alla fine della Seconda guerra mondiale.1 Secondo l’articolo del «Sunday Times», la regina non solo considerava l’approccio governativo di Margaret Thatcher «sconsiderato, provocatorio e dissolutivo», ma era anche diventata «un astuto combattente politico pronto a scendere in Downing Street alla minima provocazione».2

Un sabato sera, i consiglieri anziani di Elisabetta II stavano cenando da Boodle’s, il club maschile in St. James’s Street, con i segretari personali dei sovrani di otto Paesi quando arrivò una telefonata: dalla corte avevano inviato un addetto stampa alla Victoria Station per sequestrare tutte le copie del giornale nel momento stesso in cui il camion che avrebbe dovuto distribuirle fosse arrivato in stazione, alle ore undici. «Fu come assistere alla scena di un romanzo di Trollope» disse uno dei funzionari di corte. «Quella tranquilla cena tra dignitari proseguiva indisturbata e intanto dall’altra parte della sala uno dei segretari personali era al telefono con Buckingham Palace, un altro con il “Sunday Times”, un altro ancora con Downing Street, e tutti cercavano di sdrammatizzare.»3

«Margaret Thatcher era sconvolta» dichiarò Charles Powell. «L’idea che qualcuno avesse scritto quelle cose sui giornali l’aveva fatta infuriare, ma non ha mai pensato fosse stata la regina.»4 Più di ogni cosa, a preoccupare il primo ministro era il rischio che «la gente comune» pensasse che lei avesse «fatto innervosire la regina».5 Elisabetta II era altrettanto arrabbiata. Il lunedì, telefonò a Margaret Thatcher dal castello di Windsor per dirle che quanto riportato nell’articolo era del tutto falso; secondo quanto testimoniato da un funzionario di corte, le due donne «espressero reciproco dispiacere».6

L’addetto stampa Michael Shea rilasciò una sollecita smentita. Era ancora più sconvolto dei suoi colleghi, che cominciarono a sospettare che proprio da lui fosse partita l’indiscrezione.7 Dopo la laurea a Gordonstoun e il dottorato in Economia conseguito presso la University of Edinburgh, aveva prestato servizio in qualità di diplomatico prima di entrare a palazzo, nel 1978, con il ruolo di direttore dell’ufficio stampa: una nomina che al tempo aveva fatto alzare più di un sopracciglio poiché correva voce che guardasse alla monarchia con una buona dose di scetticismo.



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